EPIFANIA: tutte le feste porta via

...e ancora una volta ci si appresta a vivere l'Epifania, tra il sacro ed il profano; tra il consumismo e la spiritualità; tra festeggiamenti ed introspezione; a ciascuno il suo...che ognuno possa viverlo al meglio delle proprie possibilità, senza troppe esigenze da se stessi e dagli altri...che sia davvero una rinascita continua...Buon Epifania!

VIGILIA DELL'EPIFANIA

Quale sarà il traguardo nel mattino?

Il passaggio a nord-ovest, El Dorado, 
un'utopia di Marx o di Platone, 
il ritorno alla tana 
sotto il peso di brame implacate? 

Un tempo, ripiegato su me stesso 
e alieno ancora dal coinvolgimento, 
dicevo: Non sono un profeta 
e come posso leggere il destino? 
Sono soltanto un uomo 
errante nel deserto, 
i limiti cerco 
della mia solitudine 
e non li trovo. 

Ora ho la certezza della meta. 
Disincantato degli antichi miti 
e di chimere nuove, 
su disagiate piste 
e dune percosse dai venti 
seguo la carovana dei Re Magi: 
un arcangelo la guida 
in piedi a cassetta dalla cometa. 
Io so che giungeremo 
alla casa del pane dove tu 
ci mostrerai la gloria del tuo volto 
e tutta sazierai la nostra fame. 

Dromedari e cammelli 
già svegliano con stridule grida 
la notte 
protesa verso il giorno. 

G. ABBO
(da Posta clandestina) 



MARIO LUZI
Mario Luzi contempla il mistero della nascita, sorpreso dai pastori e dai Magi, che assumono i simboli di una fede sfogata nel riconoscimento e nell'adorazione. Secondo il poeta, Cristo sí manifesta a Betlemme con i caratteri dell'umanità e della divinità, raccogliendo le persone al di là dei segni e delle apparenze. Come la stella indica il cammino del sorgere dell'umanità dí Cristo, bisogna che i credenti sorgano e camminino verso il «largo fascio di luce, proprio sulla povera Betlemme» (Kaschnitz). Ivi si scopre infatti l'artefice della vita, la «Cuna», che d'ora innanzi autorevolmente compare nella notte e fra le dune, nella casa del Padre, in attesa della nuova nascita che avviene con i sacramenti. 
EPIFANIA 
Notte, la notte d'ansia e di vertigine 
quando nel vento a fiotti interstellare, 
acre, il tempo finito sgrana i germi 
del nuovo, dell'intatto, e a te che vai 
persona semiviva tra due gorghi 
tra passato e avvenire giunge al cuore 
la freccia dell'anno... e all'improvviso 
la fiamma della vita vacilla nella mente. 
Chi spinge muli su per la montagna 
tra le schegge di pietra e le cataste  
si turba per un fremito che sente 
ch'è un fremito di morte e di speranza. 

In una notte come questa, 
in una notte come questa l'anima, 
mia compagna fedele inavvertita 
nelle ore medie 
nei giorni interni grigi delle annate, 
levatasi fiutò la notte tumida 
di semi che morivano, di grani 
che scoppiavano, ravvisò stupita 
i fuochi in lontananza dei bivacchi 
più vividi che astri. Disse: è l'ora. 
Ci mettemmo in cammino a passo rapido, 
per via ci unimmo a gente strana. 
                                                     Ed ecco 
il convoglio sulle dune dei Magi 
muovere al passo dei cammelli verso 
la Cuna. Ci fu ressa di fiaccole, di voci. 
Vidi gli ultimi d'una retroguardia frettolosa. 
E tutto passò via tra molto popolo 
e gran polvere. 

Chi andò, chi recò doni 
o riposa o se vigila non teme 
questo vento di mutazione: 
tende le mani ferme sulla fiamma, 
sorride dal sicuro 
d'una razza di longevi.

Non più tardi di ieri, ancora oggi.
M. LUZI
                                                Da Tutte le poesie, Garzanti, Milano 1979







 E per chi volesse divertirsi tra adulti e bambini:


















   Buona Epifania
wlvs


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