Modi di salutare nel mondo....

Il saluto è il primo contatto tra più persone, è il modo per iniziare una conversazione, ci permette di conoscere qualcuno; è l'approccio per parlare per un paio di minuti o diverse ore. 
Quando arriviamo in un posto, la prima cosa che facciamo è salutare i presenti: amici, estranei, parenti e conoscenti. 
Si tratta di una consuetudine universale, dalla Cina all'Alaska, dalla Patagonia al Tibet passando per l'Italia. In tutte le culture c'è un saluto diverso, le modifiche del linguaggio e dei segni sono estremamente diverse: Una stretta di mano, uno o più baci, uno sguardo, una parola, un inchino...

Ogni cultura ha usanze e tradizioni diverse e adattarsi ad essi può sembrare difficile, ma il saluto è diverso; il saluto è ben accolto in tutto il mondo. Guardiamo alcuni modi di salutare in diverse culture. 

America Latina 

Normalmente con un bacio sulla guancia, la maggior parte dei latino-americani di solito hanno un saluto abbastanza simile a quello diffuso in molti Paesi europei.

Nord America

Canadesi e gli statunitensi solitamente non usano il bacio per salutare, sono più abituati alla stretta di mano o semplicemente dire "Hello". 

Musulmani  

Sono soliti salutare recitando le parole "Salamu alaykum", la cui traduzione significa "la pace sia con voi".

Giappone 

In Giappone, non è consuetudine salutare con un bacio o una stretta di mano, ma piuttosto con un inchino.

Eschimesi

Il saluto eschimese non comporta sfregamento delle guance o delle labbra, ma del naso, un saluto noto per la sua tenerezza.

Austria

Il saluto austriaco in tedesco: si dice Grüßgott. Si tratta di un saluto formale, che letteralmente si traduce come "saluti a Dio". Il modo informale per dire "ciao" è "servus" e si pronuncia come si legge. Il tedesco austriaco è un dialetto ufficiale della lingua tedesca parlata in Austria e nella provincia di Bolzano in Italia.

Saluto Scout

Gli Scout hanno un saluto molto particolare nel mondo, è uno stile che ricorda il saluto militare, ma viene fatto con la mano sinistra, perché la considerano più pura ed è la mano vicino al cuore. Per rendere più "unico" il saluto si dovrebbe mettere il pollice vicino al mignolo e sollevare le altre 3 dita.

Baciamano

Questo tipo di saluto deve le sue origini al Medioevo, quando si salutavano i Signori Feudali baciando l'anello, è stato per secoli un simbolo di autorità. Attualmente usato nelle religioni e come segno di cavalleria.


India

In India, è molto popolare "Namaste", un saluto che rappresenta rispetto e venerazione; Si svolge con i palmi rivolti insieme contro l'altro all'altezza del torace sotto il mento, mentre pronuncia la parola "Namaste".

Voi quale preferite? Commentate!!!



Così Diversi così Umani Così Diversi così Umani

Vilma Costetti

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Pensieri di...

macrolibrarsi un circuito per lettori senza limiti SAGGEZZA


A volte ci si ritrova nella ennesima situazione di tristezza malinconica già sperimentata nell'arco della vita, cercando aiuti vari, tra gli amici o parenti o chi è vicino fisicamente in al momento, che invece puntualmente sembra defilarsi. Magari non è cosi, ma noi lo percepiamo in tal modo....che fare? Alla mente basta poco per  cominciare con la tiritera dell'autocommiserazione, abitudinaria come è (la mente), facilmente sfocia a raccontarsi e reiterando il copione della vita che si accanisce,  razionalemente sappiamo che non è cosi, dopo i tanti corsi e riscorsi, letture e video sulle tecniche di autoaiuto. Quando scatta quella miccia bisogna in qualche modo trovare una finestrella nella nostra coscienza piü profonda ed interropere il circolo vizioso per frenare il frullatore (mente). Quindi ecco la mia proposta: la leggeremo insieme e metteremo, o quantomeno proviamoci, in pratica. 

Buona lettura. Buona Vita!

Il Destino tra le Mani
Scopri il tuo futuro con l’antica saggezza dell’I Ching
I Ching
Una risposta a tutte le tue domande

Tratto da PILLOLE DI SAGGEZZA

tratte dall'I Ching

CHI IMPARA AD AMARE VERAMENTE SE STESSO, SARÀ POI IN GRADO DI DONARE AGLI ALTRI DEI GRANDI SENTIMENTI 


Riflessione 
Che cosa vuol dire amare se stessi? E perché prima noi, e poi gli altri? Due spunti molto complessi che cercheremo di risolvere insieme con l'usuale semplicità del-la saggezza dell'I Ching. Quando ci dicono: «Devi volerti bene» e magari siamo in un periodo in cui questo ci è difficile, è come se ci chiedessero di scalare l'Everest a mani nude, senza esercizio. Sì, perché amare se stessi è un esercizio graduale, che richiede all'inizio movimenti quasi impercettibili. Inutile andare davanti a uno specchio e dire «Mi voglio bene», ripeterlo in maniera «mantrica». Sarebbe come prendere un placebo, non curarsi. Troverete spesso in questo libro l'invito a partire dal basso. Avete mai visto una quercia diventare alta e maestosa da un giorno all'altro? No! Quindi seguiremo le indicazioni e gli insegnamenti della natura. Innanzitutto evitiamo di pensare solo ai nostri errori e ai nostri difetti. Pensiamo invece ai nostri pregi, alla nostra capacità di fare del bene, ovviamente secondo le nostre possibilità. Alziamoci la mattina con il fermo proposito di dedicare cin-que minuti solo a noi stessi, magari (e credetemi non è una sciocchezza) per scegliere con più cura i vestiti da indossare, un accessorio che ci piace, al quale siamo affezionati, anziché pensare «Cos'ho sbagliato...». Scesi dal letto, appoggiamo i piedi sulla terra che ci accoglierà per la giornata, smettendola di sentirci colpevoli (molto spesso per questioni che in verità non ci competono), ma con l'idea di regalarci quei pochi minuti (quindi un tempo che tutti possiamo trovare) di riflessioni, di coccole, di cura e, perché no?, relative al nostro aspetto fisico. Quante volte, invece, ci scaviamo dentro senza averne la forza, rischiando di perdere quella poca che abbiamo! Il risultato? Danni senza fine! Evitiamo di farlo. Ricordiamoci che a volte la cura esteriore ha ottimi effetti sullo stato interiore. Credetemi, se ci presenteremo in pubblico ordinati, con un aspetto gradevole, magari non immediatamente ma nell'arco di quello che sarà il tempo giusto anche chi ci circonda subirà un ef-fetto positivo, proprio grazie a quel tanto di po-sitivo che abbiamo fatto per noi stessi. Amarsi vuol dire concedersi dei piccoli spazi durante la giornata, occuparci di noi, anche fuori dagli orari prestabiliti. Chi lavora, ha figli, deve occuparsi della casa, forse un'ora consecutiva non riesce a trovarla, ma tanti piccoli spazi sì. Facciamolo e, credetemi, sarà un grande passo! 
E che cosa dire dei difetti e degli errori?! Sia-mo forse degli dèi? Ahimè, siamo esseri umani. Quindi la perfezione e l'infallibilità dimentichiamole pure. Sia ben chiaro che non vi sto in-vitando ad accettare passivamente quello che di negativo c'è in noi. Anzi ho sempre pensato che chi dice «Tanto questo è il mio carattere» è una persona destinata a involversi, non a evolvere. I difetti vanno possibilmente eliminati, senza combatterli. Come? Cerchiamo di immaginarci come se fossimo un vaso di fiori a cui bisogna cambiare l'acqua perché si è sporcata. Si deve portare il tutto in cucina. Ci sono quindi due soluzioni: la prima è levare i fiori, rovesciare l'acqua, versare quella nuova e poi riposizionare i fiori. Osservazione: levando i fiori, sporchiamo dove li appoggia-mo; rovesciando il vaso, facciamo fatica e rischiamo di romperlo. La seconda (confesso, la mia prediletta, quella che ha tiratofuori dai pasticci più gravi non solo me ma tante altre persone) è la seguente: mettiamo il vaso con i fiori sotto il rubinetto e facciamo scorrere l'acqua. Ci Impiegheremo forse di più, ma l'acqua pulita sostituirà quella sporca senza fatica. Immettiamo quindi dentro di noi la positività della saggezza e questo eliminerà il negativo con poca fatica. A questo punto saremo pronti a rivolgerci agli altri con animo sereno. Ci dedicheremo a chi ci circonda con una diversa consapevolezza, e non ci occuperemo degli altri per dimenticare i nòstri problemi ma per aiutarli veramente a risolvere i loro. Un malato può aiutare un altro, certo, ma una persona sana può dare, a chi non sta bene, molto di più, non credete? Anche questo è amore, ed è amore vero, perché è completo. 
Spero che questa e le altre pillole di saggezza che seguono diventino per voi l'acqua pura che eliminerà quella che si è sporcata. Di nuovo, buona lettura. 
wlvs



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Poiesis

"Poiesis"




Poesia, parola di origine greca: creazione.
La Poesia è uno dei piü bei linguaggi e modalità che l'uomo ha per comunicare.
Attraverso con la poesia si possono descrivere momenti, situazioni di vita, di volta in volta diversi, suscitando emozioni. Qualcuno ha chiesto il perchè della poesia, ma la poesia non si puo spiegare. Poesia è espressione dei sentimenti.
"LA POESIA È COME L'AMORE SE LA DEVI SPIEGARE NON C'È PIU".
Con i versi poetici si possono raccontare eventi, personaggi e fatti storici.
Poesia: già pronunciare la parola, induce dolcezza, serenità, fantasia, immaginazione.
Un altra creazione/proposta grazie a "Il Giardino dei Libri". POIESIS. Credo che il contenuto di questo libro mi piacerà davvero. Sono d'accordo, la Poesia puo essere un percorso terapeutico per far venir fuori tutto cio che abbiamo dentro. A chi non è successo, almeno una volta nella vita di sentire l'impulso irrefrenabile di emettere in parole, in versi... un'emozione? Un sentimento? Un lamento d'amore? Una rimostranza...si, spesso si scrive per far valere le proprie emozioni e motivazioni.
La scheda di Poíesis dice che "è una piccola raccolta di componimenti poetici fatti di parole affiorate alla coscienza nei percorsi di psicoterapia che l’autrice conduce. Parole evocative e intuizioni figlie dell’inconscio, emergono nelle sedute come messaggi dall’Anima". Le verità dell'interiorità.

Certamente in questo testo, i componimenti poetici sono forse piu carichi di intensità emozionale. Sgorgando dall'anima di persone che sono cosi vere da mettere a nudo il loro Se piu intimo. Persone che in qulache modo vogliono curare e trasformare un malessere in consapevolezza, prendendone coscienza per dare il meglio a se stessi e agli altri. Per questo a me è sempre piaciuta la poesia, eppure la avevo accantonata per riscoprirla in modo piu cosciente...forse è piu bello cosi. E questo libro è una bella opportunità, lo leggerö e rileggerö attentamente, per percepire le emozioni che vorrà passarmi. Il bello della poesia è che si puö descrivere un avvenimento senza preoccupazione per l'esattezza dei fatti, ma far passare la gioia, il dolore, le emozioni, le angosce...intrisi di sentimenti spesso sottili, irrazionali, indefinibili. Ci ritroveremo in tanti in questi versi, credo. Dopotutto è creato con pezzi di vita, e nonostante a volte non riusciamo a vederne la bellezza e l'amore, la vita si dona senza chiedere spiegazioni. La cosa che personalmente trovo affascinante è il mix di razionalità che di prassi è in un medico mista alla emozionalità. Se la poesia è la musica del cuore, in questo caso l'autrice è il direttore di un'orchestra. Buon Ascolto!




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RISVEGLIO SPIRITUALE!? QUOTIDIANITÀ

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Il Risveglio Spirituale, un bell'argomento, un grande argomento, ce ne sarebbero di cose da dire. Non conosco l'autore ma credo in questo libro di trovare un po di risposte.
Come esporre dal mio punto di vista cosa rappresenta il risveglio? C'è chi lo indica come risveglio della coscienza. Chi dell'anima. Chi interiore. Chi lo indica sentendolo in maniera propriamente fisica. Certamente è uno stravolgimento nella vita di chi lo percepisce, specie se improvviso. Certo è, il risveglio è associato o associabile alla consapevolezza, in questo attimo non saprei definire cosa scaturisce per primo se il risveglio o essere consapevoli di come siamo, del nostro scopo su questo pianeta. Scatta sicuramente qualcosa che permette tutto questo, a volte un evento traumatico, a volte episodi di vita protratti nel tempo che ci procurano lievi disagi o quantomeno eventi reiterati che teniamo a bada, evitando cosi di affrontare la nostra natura ed i desideri, fino a quando la zavorra è colma...ma ogni evento arriva simile ma diverso per ognuno, ovviamente sono situazioni soggettive.
Un desiderio di cambiamento, percepito in maniera alquanto forte ed intensa. Spesso si è confuso il risveglio spirituale con sentimenti e situazioni associati a credo  religiosi, misticismo. Credo invece che il risveglio spirituale possa essere anche un semplice approccio alla salvaguardia della Natura, per esempio una persona che ha vissuto per tanto tempo senza mai preoccuparsi di come proteggere e tutelare un percorso fatto quasi ogni giorno per lo jogging. Quando pian piano, giorno dopo giorno si accorge di come gli alberi gli parlano, ricordandogli che è l'essere umano ad avere poca cura dell'aria e del paesaggio...di come vengano gettati via a creare immondizia, oggetti costruiti nei paesi poveri, magari sfruttando manodopera di bambini o ragazzini. Ecco, questo per me puo essere un risveglio spirituale. Un risveglio spirituale è, o, puö essere, sentire l'esigenza di nutrirsi in maniera alternativa, sana, evitando lo sfruttamento ed il maltrattamento degli animali. Il risveglio spirituale nella vita quotidiana: attenzione ai consumi di acqua, energia elettrica, la cura negli ambienti domestici, e pubblici (scuole, biblioteche, mezzi di trasporto pubblico) oltre ad essere utile, rilassante ed igienicamente idonea, ci permette un notevole risparmio per ripulire e permette il risparmio e l'inquinamento dovuto agli scarichi di eccessivi elementi chimici. L'igiene è importante quanto è importante evitare gli sprechi. Quindi la prevenzione (vista come risveglio) sta anche in questi piccoli accorgimenti, secondo me....Certo un risveglio spirituale nella quotidianità e di massa, sarebbe l'ideale. Risolveremmo tante situazioni nel mondo in maniera quasi spontanea. C'è da dire che il risveglio non avviene senza amore. E l'amore senza risveglio non puo definirsi tale. Se c'è l'amore tutto avviene facilmente e il processo sarà piu veloce di quanto non lo sarebbe stato se fosse solo sollecitato attraverso stimoli esterni a noi. Direi che l'amore è l'accelleratore. Capita che leggendo un articolo che parli del minor consumo di carne, per esempio, si riflette, si comincia ad agire ma poi si torna a farsi condizionare.  Il risveglio spirituale non avviene in modo uguale per tutti. A volte avviene di colpo dopo una grande sofferenza; mi chiedo: perchè ci si risveglia dopo una sofferenza? Perchè non svegliarsi a prescindere? 
Oppure gradualmente, raramente il risveglio é matematico solo grazie ad un corso con meditazione e ritiri "spirituali". Esistono  tanti risvegliati nella quotidianità, magari non famosi ma degni di rispetto, purtroppo a volte non li riconosciamo e non si riconosce i loro meriti, nè tantomento loro tengono a mettersi in mostra. Il risveglio spirituale è quotidiano nella semplicità: briciole residue posate sul prato per dare la possibiltà agli uccelli, un residuo di acqua nella bottiglietta versato nei pressi di una pianta, l'Universo ce ne rende merito attraverso la sopravvivenza di questi esseri viventi. Una carezza ad una pietra, vi assicuro che questa sensazione è stupenda, esperienza personale. Le pietre ormai fanno parte della mia vita. Comunque una volta innescato  il fattore  risveglio spirituale è inarrestabile e quotidiano. Se invece è qualcosa che insita nella natura amorevole, comincia con la nostra nascita permettendoci di crescere e diventare adulti pienamente, nonostante fattori esterni, condizionamenti, retaggi...si procederà in maniera spedita e scorrevole e senza sforzi. E magari saremo di esempio. E ci seguiranno...
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