Natale: Letture. Poesie. Immagini e Curiosità.

La nascita del presepe
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 Ad avere per primo l'idea del presepe fu San Francesco nel 1233. Era da poco tornato dalla Palestina, dove aveva visitato i Luoghi Santi, quando, essendo vicino Natale , decise di celebrarlo nel bosco di Greccio in Umbria. Un amico di San Francesco, Giovanni Velita, si adoperò per far trovare, all'interno di una grotta nel bosco, ciò che egli desiderava e cioè: una mangiatoia, un bue e un asinello. La notte di Natale la gente del luogo, di ogni età e condizione, si avviò nella grotta in devoto pellegrinaggio. Un sacerdote celebrò la messa di mezzanotte e poco dopo la fede di quella gente, accorsa numerosa, fu premiata: fra il bue e l'asinello apparve sorridente il Bambino Gesù. Questa fu l'origine del presepe, ma da queste rappresentazioni con personaggi reali si è poi passati a quelle con statuine di materiale vario: gesso, stucco, legno intagliato, sughero cartapesta etc.. I vari popoli europei hanno poi adattato il presepe all'ambiente e ai costumi nazionali: in Olanda troviamo i mulini a vento, in Spagna archi moreschi, in Finlandia capanne di lapponi e renne. Ognuno ha adattato il presepe al proprio territorio ma ciò ha poca importanza perché Gesù è nato per tutti.

    

L'ANNUNCIAZIONE 
L'annuncio era nell'aria
sospeso e acerbo
preparato da un ala di colomba
di nido
appena uscita
dalla candida tempera del sole.
Perché nascesse il Verbo
bastava un niente puro un puro grido.
Tutto un cereo tremar d'immacolata
luce, e soltanto l'ombra inginocchiata
era l'angelo chiuso sulla soglia
troppo rossa, s'avanzò allora il giglio.
Bastò solo alla Vergine vedere
e fissar quella luce di profumo
per sentirsi divinamente madre.
Mentre il giglio bruciava impallidendo
come un cero istantaneo,
era già il dolce Figlio
nel suo nido di paglia come il grano,
insanguinava già l'albero umano.
                                          Corrado Govoni da Poesie (1903-1959)
                                       



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L'albero delle Meraviglie


 E' bellissimo preparare l'albero di Natale: scegliere con cura come disporre tutte quelle palline così fragili e colorate, i festoni e le luci. Ma come è nata questa bellissima tradizione? Una leggenda germanica racconta che San Vilfredo avesse tagliato una grossa quercia che era stata oggetto di venerazione da parte dei Druidi. Appena l'albero fu abbattuto si scatenò un furioso temporale che distrusse del tutto la grossa quercia. Proprio lì accanto un giovane abete era invece rimasto completamente intatto. Da quel momento Vilfredo vide quell'albero come simbolo della nascita di Cristo e chiamò l'abete "albero della pace", poiché il suo legno è tanto utile per le abitazioni degli uomini, e anche "emblema della vita infinita", poiché le sue foglie sono sempre verdi. Il primo ad illuminare l'albero di Natale con luci di candele fu, in Germania, Martin Lutero. Una sera di Natale, impressionato da un bellissimo cielo stellato, volle preparare per i suoi figli un albero che lo ricordasse. Scegliamo con cura gli alberi che ci faranno compagnia durante le feste e, soprattutto, trattiamoli con estremo garbo perché, una volta finito Natale, li si possa restituire alla natura che ce li ha generosamente prestati. Se infine optiamo per l'albero artificiale, cerchiamo comunque di averne cura e utilizzarlo piü volte...per salvaguardare l'ambiente e per evitare tramandare l'idea di consumismo. Le generazioni future ne beneficeranno e apprezzeranno. 


Curiosità

Il significato letterale della parola Natale è "nascita". La Chiesa ricorda la nascita di Gesù, ma le sue origini sono ancora più antiche. In effetti pochi sanno dove affonda le sue radici e per quale ragione si festeggi proprio il 25 dicembre. La Bibbia e i Vangeli, infatti, non suggeriscono in alcun punto in quale mese o giorno possa essere nato Gesù. La data di nascita del Signore fu addirittura motivo di dibattito per molto tempo tra le alte sfere vaticane.
Per comprendere le origini dei festeggiamenti natalizi, non possiamo far altro che tuffarci indietro nel tempo, all'epoca dei Romani. Tantissime delle tradizioni che continuiamo a portare avanti, infatti, derivano da due feste pagane molto importanti nell’Antica Roma: i Saturnali e il Solstizio d’Inverno.  I Saturnalia si celebravano tra il 17 e il 23 dicembre in onore del dio Saturno, dio dei raccolti e dell’agricoltura. In quel periodo, in cui non era più possibile lavorare nei campi, tutti i cittadini romani, e persino gli schiavi, potevano concedersi un periodo di meritato riposo e festeggiare l’inizio del nuovo anno solare. I Saturnalia erano legati al Solstizio d’Inverno che, secondo il calendario dell'epoca cadeva proprio il 25 dicembre. Al Solstizio d’Inverno era anche legato il culto del Sole Invitto, il sole che - dopo il freddo dell’inverno - riesce a riprendersi e riconquistare a poco a poco il suo potere sulle tenebre e l’oscurità. I cristiani temevano la diffusione di un nuovo culto dedicato al Sole Invitto (il primo culto dall’aspetto monoteistico). Decisero così di “cristianizzare” una festa pagana celebrata nell’Impero e scelsero il 25 dicembre come data della nascita di Gesù.


Sapevate che "Lo spirito del Natale" esiste davvero? Secondo uno studio effettuato da ricercatori danesi esistono 5 punti precisi nel cervello che reagiscono davanti a immagini natalizie attraverso una risonanza magnetica.



 
FILASTROCCA DI NATALE
 
Un abete speciale
Quest'anno mi voglio fare
un albero di Natale 
di tipo speciale,
ma bello veramente.
Non lo farò in tinello,
lo farò nella mente,
con centomila rami
e un miliardo di lampadine,
e tutti i doni
che non stanno nelle vetrine.
Un raggio di sole 
per il passero che trema,
un ciuffo di viole
per il prato gelato,
un aumento di pensione
per il vecchio pensionato.
E poi giochi,
giocattoli, balocchi
quanti ne puoi contare 
a spalancare gli occhi:
un milione, cento milioni
di bellissimi doni
per quei bambini
che non ebbero mai
un regalo di Natale,
e per loro ogni giorno
all’altro è uguale,
e non è mai festa.
Perché se un bimbo
resta senza niente,
anche uno solo, piccolo,
che piangere non si sente,
Natale è tutto sbagliato.
                    (Filastrocca di Natale di Gianni Rodari -
                      “Filastrocche in cielo e in terra”)
 

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Ancora indeciso sui regali??? Ci pensiamo noi: ecco qualche piccolo suggerimento, tante idee diverse per tutti i gusti e che non passano mai di moda --->Natale: Libri sotto l'albero #ioleggoperché




BUON NATALE


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Ricchezza finanziaria è: Sono connessa alla Terra e all'Universo col Cuore, Amo essere Qui, trovarmi Qui. Amo la mia Bambina Interiore. Amo la Terra.

Ecco: io sono nell'Abbondanza d’Amore, Finanziaria ed Economica. Cosi è! (n.d.r.)©






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