L'infibulazione: come far passare per cultura la violenza sul corpo femminile


Oggi voglio cominciare a mettere ancora piú in evidenza le questioni femminili che esulano dai soliti, quelle di cui ci spaventa parlarne. Infatti oltre al gossip da parrucchiera o dai pettegolezzi da pianerottolo, noi Donne potremmo, dovremmo discutere di temi che ci riguardano anche quelli scomodi che ci procurano un fastidio doloroso. 
È strano nei primi giorni di agosto, mentre c'è chi torna dalle ferie. Chi sta per andarci (in ferie)! Io sono qui. Quindi piuttosto che parlare di luoghi da suggerire per le ferie prendo spunto da un post visto su fb grazie ad mia amica, che lo ha condiviso.  Forse un po' di riflessione sotto l'ombrellone potrebbe evitare di tornare a casa, alla quotidianità, senza stress da vacanza. Comprendendo il privilegio che alcune di noi Donne di "cultura" europea, abbiamo.  Ancora oggi (2020), viene perpetrato al corpo delle bambine e che è ben descritto da chi ci è passata. #infibulazione. Certamente le Donne in tutto il mondo continuano a subire ogni sorta di altra violenza...è il pensiero interiore delle Donne che deve cambiare in primis, sono le Donne che partoriscono chi farà violenza ad altre donne. Siamo o siamo il  Divino Femminino?!  Abbiamo dimenticato che il  Divino Femminino è sia nelle Femmine sia nei Maschi. E non è necessario aspettare l'8 marzo per attivarsi. Come non è mai troppo tardi o fuori luogo per "svegliarsi" e per smuovere anche una sola coscienza, in fondo mi occupo di SelfEmotionalTouch@. E se nulla accade per caso vediamo dove andró a parare?! Avanti Consapevoli AnimaOutfitePeperonciniane/i! 
Buona Crescita a tutte/i! La mia crescita sta continuando!!!...
😔❤
**Alle bambine viene lasciato un forellino per le la minzione e per le mestruazioni, che se sono grumose e non possono fuoriuscire provocano la morte. Quando si sposeranno, il marito taglierà con un coltello la parte offesa per procedere all'accoppiamento.
"Poi toccò a me. Ormai ero terrorizzata.
– Quando avremo tolto questo “kintir” (clitoride) tu e tua sorella sarete pure.- Dalle parole della nonna e degli strani gesti che faceva con la mano, sembrava che quell’orribile kintir, il mio clitoride, dovesse un giorno crescere fino a penzolarmi tra le gambe. Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare…Vidi le forbici scendere tra le mie gambe e l’uomo tagliò piccole labbra e clitoride. Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne. Un dolore lancinante, indescrivibile e urlai in maniera quasi disumana. Poi vennero i punti: il lungo ago spuntato spinto goffamente nelle mie grandi labbra sanguinanti, le mie grida piene di orrore… Terminata la sutura l’uomo spezzò il filo con i denti… Ricordo le urla strazianti di Haweya, anche se era più piccola, aveva quattro anni, scalciò più di me per cercare di liberarsi dalla presa della nonna, ma servì solo a procurarlo brutti tagli sulle gambe di cui portò le cicatrici tutta la vita.
Mi addormentai, credo, perché solo molto più tardi mi resi conto che le mie gambe erano state legate insieme, per impedire i movimenti e facilitare la cicatrizzazione (dato che c’è stata una perdita di sostanza, clitoride e piccole labbra, le gambe legate insieme permettono la cicatrizzazione, ma la cicatrizzazione avviene in retrazione. Non c’è più tutto il tessuto necessario perché le gambe possano essere divaricate completamente. Nessuna farà più la spaccata. Anche dare un calcio a un pallone può essere impossibile, come andare a cavallo o, nei casi più gravi, nuotare a rana. Nei casi più gravi, dove infezioni riducono ulteriormente il tessuto, le donne non possono più divaricare le gambe per accovacciarsi e urinare e, dove non esistono water, devono urinare dalla posizione in piedi con l’orina che scola tra le gambe, scola un filino alla volta, una goccia alla volta). Era buio e mi scoppiava la vescica, ma sentivo troppo male per fare pipì. Il dolore acuto era ancora lì e le mie gambe erano coperte di sangue. Sudavo ed ero scossa dai brividi. Soltanto il giorno dopo la nonna mi convinse a orinare almeno un pochino. Oramai mi faceva male tutto. Finché ero rimasta sdraiata immobile il dolore aveva continuato a martellare penosamente, ma quando urinai la fitta fu acuta come nel momento in cui mi avevano tagliata. Impiegammo circa due settimane a riprenderci. La nonna accorreva al primo gemito angosciato. Dopo la tortura di ogni minzione ci lavava con cura la ferita con acqua tiepida e la tamponava con un liquido violaceo, poi ci legava di nuovo le gambe e ci raccomandava di restare assolutamente ferme o ci saremmo lacerate e allora avrebbe dovuto chiamare quell’uomo a cucirci di nuovo.
Lui venne dopo una settimana per esaminarci. Haweya doveva essere ricucita. Si era lacerata urinando e lottando con la nonna… L’uomo ritornò a togliere il filo dalla mia ferita. Ancora una volta furono atroci dolori per estrarre i punti usò una pinzetta. Li strappò bruscamente mentre di nuovo la nonna e altre due donne mi tenevano ferma. Ma dopo questo anche se avevo una ruvida spessa cicatrice tra le gambe che faceva male se mi muovevo troppo, almeno non fui più costretta a restare sdraiata tutto il giorno con le gambe legate. Haweya dovette attendere un’altra settimana e ci vollero quattro donne per tenerla ferma… Non dimenticherò mai il panico sul suo viso e nella sua voce… Da allora non fu più la stessa… aveva incubi orribili. La mia sorellina un tempo allegra e giocosa cambiò. A volte si limitava a fissare il vuoto per ore. (svilupperà una psicosi)… cominciammo a bagnare il letto dopo l'infibulazione."**(Ayaan Hirsi Ali)


e se non basta a svegliarsi dal "torpore" dell'inconsapevolezza obbligata:





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Crescere è : Sono connessa alla Terra e all'Universo col Cuore, Amo essere Qui, trovarmi Qui, quando Amo la Terra Amo la mia Bambina Interiore. Ecco: io sono nell'Abbondanza d’Amore, Finanziaria ed Economica. Cosi è! (n.d.r.)©



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