Suffragette

"La Donna é esposta a molti pericoli al giorno d'oggi, perché così tanti che si definiscono uomini non sono degni di questo titolo, ed é suo dovere imparare a difendersi"
  Edith Garrud
perchè mi sembra ancora attuale?ndr
😔
 




In realtà "suffragette" è in senso dispregiativo, avrebbero dovuto essere definite suffragiste. Da SUFFRAGIO/VOTO. Il motivo per cui si batterono queste fantastiche e precorritrici Donne, il diritto al voto. E' stato il Movimento Femminista, emancipazione femminile, che ai primi del Novecento, fondato in Gran Bretagna, si attivò per il Diritto al voto delle donne, nelle elezioni generali. La prima a parlare di suffragio femminile é stata la scrittrice Mary Wollstonecraft nel libro Rivendicazione dei diritti della donna (1792). Intorno al 1840 la rivendicazione fu avallata dai cartisti (movimento che chiedeva riforme sociali per la popolazione) e nel decennio successivo dal filosofo John Stuart Mill. Tuttavia, i disegni di legge presentati al Parlamento furono scartati in parte perchè uomini politici quali William Gladstone e Benjamin Disraeli si sentirono comunque obbligati nei confronti della regina Vittoria, fiera oppositrice del suffragio femminile soprattutto per timore che i voti femminili apportassero cambiamenti non previsti ai risultati elettorali.

Oggi quando si parla di suffragette si indica chi ha lottato per ottenere il riconoscimento della piena dignità delle donne, coincidendo in parte quindi con il termine femminista. Il persistente rifiuto al diritto al voto per il Parlamento (le donne avevano ottenuto nel 1869 quello per il municipio e nel 1880 quello per la contea) spinge la suffragetta Emmeline Pankhurst a fondare nel 1903 l'Unione politica e sociale delle donne, sfociando in decise e forti forme di protesta. Nel 1907, Emmeline Punkhurst guidò la marcia verso la sede del Parlamento, durante la quale decine di donne si incatenarono lungo Downing Street, residenza del primo ministro. In seguito, molte suffragette, colpevoli di atti di vandalismo, furono imprigionate, altre che attuavano lo sciopero della fame furono costrette a nutrirsi; nel 1913 una suffragetta, Emily Davison, si uccise gettandosi sotto il cavallo del re durante il torneo di Derby.



Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, l'Unione abbandonò la campagna militante per sostenere lo sforzo bellico. Nel 1918, in parte a causa del valido sostegno, le argomentazioni contro il suffragio femminile non avevano più alcun fondamento, così le donne di età superiore ai 30 anni ottennero il diritto di voto. Nel 1928 il diritto di voto fu concesso a tutte le donne che avessero compiuto 21 anni.

Movimenti analoghi a quello delle suffragette inglesi si formarono anche in altri stati e paesi: tra i primi a concedere il diritto di voto alle donne, l'Australia (1903) e i Paesi Scandinavi; a seguire gli Stati Uniti nel 1920. Le donne italiane hanno dovuto attendere fino al dopoguerra, anche se già il decreto del 1°febbraio 1945 De Gasperi-Togliatti prevedeva ed estendeva il diritto di voto a tutti/e, escluse fino al 1947 le prostitute vaganti. Infatti precedentemente, nonostante il benestare dell'allora (1919) Papa Benedetto XV pronunciatosi pubblicamente a favore del diritto di voto alle donne, tutto resta in stand-by diremmo oggi.  Il fascismo  aveva frizzato le procedure. Il movimento delle suffragette si sviluppò in forme simili in molti altri paesi. Il primo ad introdurre il suffragio universale fu la Nuova Zelanda nel 1893, più tardi la Finlandia e la Norvegia, rispettivamente nel 1906 e 1907. In Germania le donne ottennero questo diritto nel 1919. In diversi altri paesi la conquista del suffragio universale fu più tortuoso. La Francia, ad esempio, che pure aveva avuto già nella rivoluzione francese una prima presa di coscienza, concesse il diritto solo nel 1945.  La Svizzera riconobbe il diritto di voto alle donne nel 1959 solo in alcuni cantoni, successivamente nel 1971 nei cantoni restanti. Il primo stato statunitense a riconoscere parzialmente il suffragio femminile fu lo Stato del Wyoming nel 1869, e nello stesso anno, negli Stati Uniti, si verificarono movimenti analoghi a quelli inglesi, ma le donne riuscirono a ottenere il suffragio universale solo nel 1920, dopo la fine della prima guerra mondiale. Tra le leader del movimento statunitense deve essere ricordata Alice Paul

Nel 2015 un film dedicato proprio al movimento creato da Emmelin Punkhurst e alla sua figura (interpretato magistralmente da Merryl Streep) che suggerisco di vedere, per non dimenticare. Probabilmente, oggi molte di noi donne moderne, danno per scontati tanti di quei gesti e azioni che ancora oggi sono vietati in alcuni paesi. Dovremmo  cercare di impegnarci affinché le generazioni femminili e maschili (perché no?!) apprezzassero e conservassero questi diritti, senza dover ricorrere ad azioni estreme e senza soprattutto dover intimorire il genere maschile, già abbastanza in confusione per aver perso il "patriarcato" e che in alcuni casi, quando si sente minacciato nel suo "potere" perde le staffe, vedi l'aumento dei femminicidi😞

per alcune notizie font wikipedia

      In Francia: Le assemblee incaricate di eleggere i deputati agli Stati generali presentarono nel 1789, all'inizio della rivoluzione francese, all'Assemblea Rivoluzionaria i Cahier de Doléances des femmes, una prima richiesta formale di riconoscimento dei diritti delle donne. Negli stessi anni, sempre in FranciaOlympe de Gouges pubblicò Le prince philosophe, romanzo che rivendicava i diritti delle donne, ed iniziò ad organizzare gruppi di donne. La sua azione fu interrotta quando iniziò a criticare lo stesso Robespierre, e nel 1793 venne ghigliottinata.    

                              





filmografia consigliata per la Giornata della Donna🌼
https://www.goettlicheordnung.ch/

La storia delle donne è segnata da continue battaglie per il riconoscimento dei diritti fondamentali. Si é dovuto attendere il 1919 per vedere abrogata “l’autorizzazione maritale”, senza l’autorizzazione del marito la donna non aveva capacità di agire, non c'era alcuna possibilità di partecipare attivamente alla vita pubblica e di godere degli stessi diritti civili e politici degli uomini, il diritto di voto da noi fu conquistato solo nel 1946. 
Le conquiste hanno un prezzo, e questo prezzo é stato dimenticato e sostituito con quello ammiccante delle vetrine. Ma queste distrazioni potrebbero costare un prezzo molto salato dando tutto per scontato e lasciando passare le “migliaia di piccole e semi-impercettibili riduzioni”, si pensi ad esempio al recente e molto discusso decreto legge Pillon, pieno di ombre e formulazioni ambigue. “Impercettibili riduzioni” appunto che potrebbero cancellare diritti conquistati con fatica, e in alcuni casi con la vita stessa, dalle donne meno di un secolo fa. Per dovere di precisazione ed informazione, il decreto Pillon é stato accantonato e speriamo ci resti!
Se ora scriviamo Black Friday 18  novembre 1910 a molti dirà poco o niente, e infatti non c’entra nulla con la folle corsa agli acquisti, in quel giorno del 18 novembre, a Londra, 300 donne marciavano verso le Camere del Parlamento del Regno Unito per ottenere il diritto di voto. Fu un “venerdì nero”, titolo tristemente guadagnato per la violenza inflitta alle manifestanti, anche di natura sessuale, dalla polizia metropolitana e dai passanti maschi, la brutalità dell’assalto portò al ferimento grave di molte dimostranti e alla morte di due suffragette, così venivano definite le appartenenti al movimento di emancipazione femminile nato per ottenere il diritto di voto per le donne, e Winston Churchill, all’epoca Ministro degli Interni, respinse le richieste di un’inchiesta pubblica. 

La prima pagina del The Daily Mirror il 19 Novembre 1910


La lotta per la rivendicazione dei diritti delle donne e il riconoscimento all’interno della società non è chiusa al doloroso ricordo del 18 novembre 1910, ma fu disseminata di tanti “Black Friday”, ogni azione dimostrativa portava inevitabilmente alla cariche brutali della polizia, all’assalto di bande organizzate che compivano ogni tipo di nefandezza, all’arresto.
       
“In opposizione alla continua e ripetuta detenzione di molte delle loro aderenti, la WSPU introdusse lo sciopero della fame nelle carceri della Gran Bretagna. La politica di alimentazione forzata delle autorità portò le suffragette ad essere prese in simpatia da parte del pubblico. Il governo approvò poi una disposizione che permetteva di rilasciare un mandato temporaneo di libertà alle detenute in cattiva salute (articolo 1913-comunemente chiamato “l’atto del gatto e del topo”), che permise la liberazione di suffragette che erano prossime alla morte a causa della malnutrizione. Una volta ristabilite, tuttavia, le militanti incarcerate potevano essere reimprigionate. In risposta a questa disposizione, la WSPU organizzò un team di sicurezza per tutte le donne, chiamate guardie del corpo, allenato da Edith Margaret Garrud”. font: la bottega del barbieri

Voglio concludere con un pensiero di gratitudine e positività.  Gratitudine verso queste donne coraggiose e libere. Se sono qui ora ad esprimere, scrivendo sul blog, liberamente il mio pensiero, lo devo anche a loro, che, non hanno esitato a mettere a repentaglio la loro stessa vita. Positività verso il presente e future generazioni, cercando nel mio piccolo, di instillare gocce di consapevolezza di sè e sulla presenza del "divino femminino" insito sia negli uomini che nelle donne. Le memorie  passatemi energeticamente, le percepisco vivamente e ne sono fiera e felice. Ma sentire le memorie non è una prerogativa per poche/i eletti/e; é sufficiente predisporsi a sentire con umiltà e consapevolezza. Awareness dicono gli americani.                      
 *Contattatemi se volete provare l'esperienza della Mindfulness*
La testimonianza, tangibile in questo caso é un ossimoro, che il divino femminino è anche negli uomini, é data dalle parole di seguito scritte da un grande poeta/uomo/scrittore:

BALLATA alle DONNE 
quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia:

quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace:

quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire:

perchè la donna non è cielo, è terra,
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente, 
la lunga notte che divento niente:

femmina penso, se penso l'umano,
la mia compagna ti prendo per mano:
                                Edoardo Sanguineti
 
 




foto a scopo illustrative protette da copyright degli aventi diritto
#sceltidacestchic



Ipazia
La Vera Storia
€ 11

 email: cestchic.ch@gmail.com


Crescere è : Sono connessa alla Terra e all'Universo col Cuore, Amo essere Qui, trovarmi Qui, quando Amo la Terra Amo la mia Bambina Interiore. Ecco: io sono nell'Abbondanza d’Amore, Finanziaria ed Economica. Cosi è! (n.d.r.)©


 


Nessun commento:

Posta un commento