Donna: 8 marzo e 25 novembre: riflessioni ed idee regalo

Christallin - La Magia della Guarigione (eBook)
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Come avere successo, essere felici e vitali con la fisica quantistica
Roy Martina, Joy Martina, Christallin

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E, senza voler sminuire l'importanza di queste giornate così particolari e necessarie, il video sotto è carico di autoironia sia per gli Uomini che per le Donne...
 per sdrammatizzare e sorridere un po'. 🙌
 

altri post sulla Donna

La Vita Segreta degli Alberi

 

         Come fanno gli alberi ad avere una vita segreta? Sono là, all'aria aperta, noi facciamo di  loro ciò che vogliamo; siamo inconsapevoli della loro vita, di come respirano, di come si amano e di come ci amano. Ho cominciato anni or sono ad avere l'impulso di andare ad abbracciare gli alberi. L'ho appena fatto stamattina, mentre mi recavo al supermercato, nei pressi dell'ingresso c'è un bel parco giochi, un piccolissimo giardino boschetto, come al solito non scelgo, quantomeno non una scelta ragionata, bensi una scelta di pancia. Ho risposto al suo richiamo, un bellissimo albero maestoso, con le mia braccia riuscivo ad abbracciarne neppure la metà. Ma che bel respiro! Senza parole, una trasmissione di energia, uno scambio amorevole. Per me non è un segreto, non so come ci sono arrivata a tutto questo, è cominciato tutto in modo naturale e cosi voglio che continui. Sono convinta come l'autore che gli alberi hanno una vita vera, che non è solo vegetale. Se cosi non fosse non si ammalerebbero. Purtroppo l'essere umano, nonostante, e con la sua intelligenza, non riesce a rispettare questi esseri viventi. Dimenticando quanto invece dovremmo Si lasciano trasportare dall'avidità. La natura esige rispetto. Tutto per la casa con vista sul panorama roccioso...e magari i proprietari in quella casa ci staranno poche ore al giorno gustando poco la meravigliosa vista. Ma un panorama non si puo gustare, senza doverlo per forza possedere? Gli alberi hanno una vita segreta finchè noi saremo volutamente ciechi, ma ciechi pur vedenti. La cecità volontaria. Non serve chissà quale maestria, solo un silenzioso momento vicino ad un albero...un po per volta, si comincia ad apprezzare, respirare, curare, sentire. Raccogliere una carta che vediamo intorno, un piccolo gesto che aiuterà gli alberi a respirare meglio, e se loro sono sani lo saremo anche noi. Questo libro+seminario servirà ad approfondire e a confermare queste mie sensazioni. A mettere la conoscenza vera insieme all'amore che nutro per  gli alberi. Sapere quando e come dormono, come si nutrono, come si ammalano e come guariscono, servirà a relazionarmi con gli alberi con una consapevolezza in piü che mi permetterà di portare ancora piu rispetto verso di loro.

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Tradizioni italiche: La Colva

C'era una volta la tradizione di consumare cibi con alimenti tipici della stagione. 
C'era una volta la tradizione di farsi raccontare le storie dai nonni.
C'era una volta un po' di lentezza che ci permetteva di assaporare e gustare meglio non solo le pietanze ma anche i momenti di vita.
C'era una volta la calza dei morti che si preparava di nascosto dai bambini per poi fargliela trovare la mattina del giorno dei morti, come premio dai cari defunti per essere stati bravi; i quali non si erano dimenticati di noi e noi di loro. Inoltre il segno del loro passaggio. Anche se, sotto sotto nessuno ci credeva, neppure io da bambina; però comunque un regalo è sempre un piacere, e poi... perchè rovinare la leggenda?
C'era una volta La Colva, oggi sostituita da Dolcetto o scherzetto? anche in Puglia. E benché chi scrive si diverte pure con Halloween, Jack O'Lantern etc. Le tradizioni delle proprie radici servono ad aprirsi meglio al resto del mondo, con la consapevolezza di chi apprezza i sani sapori e principi. 
Pertanto signori miei ecco: 
La Colva, il dolce tipico della cultura popolare di Ognissanti e soprattutto alle radici biscegliesi e di diverse zone della Puglia.


Dolce della tradizione culinaria biscegliese, tipica del giorno dei morti. La Colva e' un dolce, che fa parte della tradizione Biscegliese, viene degustato il 2 Novembre, per la commemorazione dei defunti. Ma anche per tutto il mese di novembre essendo composta con i frutti tipici della stagione autunnale. La tradizione vuole che per ogni chicco di grano mangiato, viene liberata un' anima, aiutandola nel cammino dal Purgatorio al Paradiso.


Certamente la maggior parte dei Biscegliesi conosce la tradizione antichissima cristiana celata in questo "magico" piatto gustato nel mese di Novembre, mese dei defunti:  -ogni chicco di grano mangiato simboleggia una preghiera rivolta alla salvezza delle anime del Purgatorio-.
In realtà questo dolce ha origini ben più antiche e sicuramente pagane. Richiama molto, infatti, la Kòlluba (colliva) greca; piatto che non mancava mai nei banchetti in onore dei propri defunti.
La leggenda ellenica narra inoltre che questa pietanza venisse offerta a Dioniso ed Ermes come rito propiziatorio.
La colva racchiude in ogni suo singolo ingrediente un significato:
il chicco di grano che germogliando una volta messo sottoterra rappresenta la rinascita; il vincotto che richiama il vino versato dagli Etruschi sulle tombe dei propri cari ed infine e non ultimo la melagrana che è il simbolo della vita... e quindi dell'Abbondanza

Ingredienti per 6 persone
  • 400 gr di grano da cuocere
  • 120 gr di gherigli di noci
  • 120 gr di mandorle
  • 1/2 grappolo di uva bianca
  • 1 melagrana
  • cioccolato fondente a piacere
  • 1-2 cucchiani di cacao amaro
  • "vincotto"  a piacere (ovviamente di uva)

Il procedimento: mescolare il grano cotto a chicchi di melograna, mandorle e gherigli di noci appena tostati e sminuzzati, chicchi d'uva snocciolati, pezzetti di cioccolato fondente, una spolverata di cacao amaro, vincotto (uva) per amalgamare gli ingredienti (a piacere).
Un suggerimento: mangiarla in un paio di giorni e tenerla in un luogo fresco per evitare che il grano si indurisca.
Ps: ci sono anche altre variazioni, questa mi ricorda quella di mia nonna.


Simbologia e significato:
le mandorle = le ossa nude
la melagrana = il ritorno del corpo sulla terra
l'uva passa = la morte è un passaggio ad un'altra dimensione, è piü dolce pensarla cosi 
il grano = la resurrezione


 Noi che... Un'antica credenza popolare: Ogni chicco di grano mangiato rappresenta l'anima di un defunto salvato dal Purgatorio.

Curiosità: in Grecia durante le cerimonie funebri 
 viene preparato un dolce  simile
SI usa anche nella tradizione ortodossa, però viene messo il cioccolato, ed è chiamato coliva/κόλυβα.

🍇🍇🍇Il vincotto era prodotto sin dai tempi degli antichi Romani; essi usavano bollire il mosto d'uva per conservarlo in modo da poterlo meglio trasportare. I Romani usavano il vincotto come ingrediente per arricchire carni ed altri piatti e nelle torte come edulcorante; prima che venisse introdotto l'uso dello zucchero di canna veniva anche mischiato al miele. Usavano il vincotto anche diluito con acqua come una dolce bibita energetica, o come un "vino" romano fortemente inebriante. A seconda del modo di produzione ed il grado di riduzione lo chiamavano "defrutum possum" o "caroleum". Nel corso dei secoli, il vincotto si è sviluppato in differenti versioni di maggiore qualità e raffinatezza culinaria. E' essenzialmente il mosto di uve rosse portato a bollore; la preparazione richiede molte ore finché il mosto non si riduce del tutto e diventa denso. La sua consistenza è pregiata e fondamentale per addensare impasti disomogenei come quello della colva.


NB: la ricetta è tratta da un vecchio biglietto della nonna, le curiosità e altro da una ricerca territorio pugliese e web

Antiche tradizioni
In alcune case, vi è ancora l'usanza di lasciare la tavola imbandita la sera del primo novembre, prima di andare a coricarsi, acqua e vino (io ci aggiungo delle noci), che per la tradizione sono necessari ai defunti che possono dissetarsi nel loro lungo viaggio; sui balconi, poi, in molti lasciano un lumino votivo per ricordare la vittoria del bene contro il male, della vita contro la morte; ulteriormente diffusa è la consuetudine di commemorare i propri cari che non ci sono più con lumini posizionati al cospetto dei loro ritratti.

Storie d'altri tempi?! Forse! 
Io le definirei espressioni/testimonianze, della cultura e tradizioni italiche delle terre pugliesi.



Crescere è :Sono connessa alla Terra e all'Universo col Cuore,
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guarda il video per vedere un'altra ricetta della colva

LA COLVA: AMORE DEDICATO  
Per far la "Colva", dolce prelibato,
occorre Amore e tempo dedicato;
con mandorle, noci e fine cioccolato
è per ogni bocca delizia del palato.

Con le migliori spezie, fatte per condire
dentro del vin cotto, è pronta per offrire
e il grano dei Defunti, gustato con sorriso,
manda Sante Anime, tutte in Paradiso.

È una tradizione che in pochi sanno far,
non è dolce che si può trovare al bar,
ma a condirlo ognuno l'ha imparato...
dalla madre o nonna...Amore dedicato
Nicola Ambrosino
scrittore e poeta biscegliese 
 
 
contatti

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Crescerè Sono connessa alla Terra e all'Universo col Cuore, 

Amo essere Qui, trovarmi Qui. Amo la mia Bambina Interiore. Amo la Terra.

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Halloween...la storia, le origini, leggende e curiosità!




"C’è un sacco di speranza nella festa di Halloween. Si celebrano valori universali come la generosità, l’immaginazione, il senso della comunità. Nella tradizione, è sempre stata descritta come la notte in cui, una volta all’anno, si apre la frontiera tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Mi piace pensare che oggi Halloween è un evento in cui, una volta all’anno, tutte le barriere tra le persone possono essere temporaneamente revocate.”
                                      
                Lesley Bannatyne


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Da quando è nata, molto tempo fa, Halloween ha aiutato gli uomini a stimolare la loro creatività, a familiarizzare con le loro paure, a guardare la realtà da un altro punto di vista. 

LE ORIGINI...

Le primissime origini di Halloween si possono ricercare in riti antichi legati ai cambi di stagione, nelle feste del raccolto, e nei culti agresti in cui si tentava esorcizzare quelle paure ancestrali che accompagnavano delle antiche civiltà basate sull’agricoltura: paura di perdere i figli, di perdere il raccolto, terrore delle calamità naturali. Queste antiche tradizioni in cui l’uomo tentava di familiarizzare con cose come la morte, l’aldilà, l’ignoto sono senz’altro all’origine della storia di Halloween.

Buon Sahmain!

Samhain (“fine dell’estate”) è un’antica festa celtica che può considerarsi la prima edizione della festa di Halloween. Le celebrazioni del Samhain affondano le loro radici nell’antica religione celtica dei druidi. Si trattava di rituali che celebravano la fine della stagione estiva e l’inizio dell’inverno.
L’associazione di Halloween con la notte e le tenebre probabilmente è legata proprio all’atmosfera dei mesi invernali, ovvero della stagione più buia dell’anno.

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La vigilia di Ognissanti (All Hallows Even)

Quando nell’alto medioevo il cristianesimo si diffuse nelle terre celtiche (Irlanda, Bretagna) e divenne la religione ufficiale della maggior parte dell’Impero Romano, una serie di editti papali istituirono un giorno di festa della Chiesa, Ognissanti, da celebrare il 1 ° novembre di ogni anno. La chiesa cattolica avrebbe contribuito a dare il nome della festa: “Tutti i Santi”, infatti, si diceva All Hallows in Bretagna (Hallow significa proprio sacro o di colui che è santo). 
Poco dopo venne istituita la festa “gemella” di Ognissanti, ovvero il Giorno dei Morti, celebrato il giorno successivo (2 novembre). La data è stato posta accanto a quella di Ognissanti per enfatizzare l’idea che i santi possono intercedere per conto dei morti. 
Nel frattempo da più parti si iniziava a festeggiare anche la vigilia di Ognissanti (31 ottobre) ovvero la All Hallows Eve (che sarebbe poi diventato “Halloween”). 

Halloween in Europa

La prossimità con la festività dei morti e le origini legate alla paura e al buio, fecero sì che in tutta Europa le celebrazioni di Ognissanti prendessero una piega macabra
A Napoli si pensava che per il 1° novembre i cadaveri venissero tirati fuori dalle bare e “travestiti”. 
In Bretagna si svolgevano processioni al cimitero in cui la gente versava del latte sulle tombe. In molte parti del sud Italia le donne preparavano – e preparano ancora oggi – cibo per i morti.
 
La Riforma protestante eliminò i santi e il servizio per i morti iniziò a essere considerato una sorta di stregoneria. Da quel momento, nel mondo protestante e soprattutto calvinista, qualsiasi anima spuntasse fuori dai cimiteri non era più il benevolo fantasma di un congiunto, ma il pericoloso spirito di un demone.
Tuttavia Ognissanti/Halloween fu spesso in Europa anche una festa dell’abbondanza, perché segnava sul calendario la fine dell’anno del contadino. Le dispense erano piene, le greggi al riparo e si preparava un periodo di riposo e di vacanze invernali
Halloween assunse quindi, in particolare nei paesi della Gran Bretagna, lo spirito di una festa allegra e gioiosa,caratterizzata da spettacoli di strada,buon cibo. 
Halloween era un’occasione per redistribuire la ricchezza: un appuntamento spensierato con il divertimento e la beneficenza.

Halloween in America...

Tra settecento e ottocento immigrati scozzesi e irlandesi entrarono negli Stati Uniti e condivisero il loro folklore di Halloween con i nuovi vicini, mentre altri gruppi etnici aggiungevano via via alla festa le loro influenze culturali. I tedeschi, per esempio, proposero una loro stregoneria particolarmente vivace, i neri di Haiti e gli africani aggiunsero le loro superstizioni, inglesi e olandesi portarono il loro gusto per la mascherata. 
Ognuno portava un pezzo di tradizione dalle proprie terre di origine per creare quella che si può dire la prima festa multietnica del mondo, nata dall’incontro di miti, leggende e rituali provenienti da culture diverse. Le celebrazioni di Halloween si diffusero in forme diverse, ma con un elemento comune: Halloween, essendo la notte degli spiriti che tornano dall’oltretomba, era un momento di anarchia e sovvertimento delle regole.

Halloween...la storia continua!

Nel tardo Ottocento Halloween diventa oggetto di romanzi, poesie, filastrocche, giochi. La festa stava diventando sempre più popolare, sia nel nuovo mondo che nel vecchio. 
Nel novecento le celebrazioni di Halloween assunsero negli Stati Uniti il carattere di una festa popolare di massa, con sfilate di migliaia di persone in maschera in tutte le più grandi città d’America.
Una parte del Paese, però, rimaneva diffidente nei confronti di un evento così incontrollabile e anarchico e per giunta dal carattere oscuro e macabro. C’era un’America che non amava per niente la festa di Halloween.

Dolcetto o scherzetto?

Nel secondo dopoguerra l’industria si accorse della grande opportunità di business e iniziò a creare prodotti e articoli per Halloween: costumi, dolci, torte, decorazioni
E’ in questo periodo che si diffonde la tradizione più famosa di Halloween, Dolcetto o Scherzetto (Trick or Treat).
Negli anni cinquanta una brillante campagna dell’Unicef “Dolcetto o scherzetto per l’Unicef” coinvolse i bambini americani in una raccolta caritatevole di fondi proprio in concomitanza con la notte di Halloween. La campagna ebbe un successo strepitoso e contribuì a far diffondere lo spirito della festa nell’America rurale e periferica.

Halloween nel XXI secolo

Con l’inizio del 21 ° secolo, Halloween è diventata una festa celebrata nel mondo, ed è uno dei fenomeni culturali e commerciali più straordinari dell’economia globalizzata. Già dai primi anni del 2000 non era più un problema trovare ovunque materiale in tema per organizzare un perfetto party di Halloween. Oggi più che mai, quindi, Halloween è una festa che unisce popoli e genti nelle più lontane e diverse parti del mondo.
 

CURIOSITA'

Uno dei simboli piu' famosi della festa di Halloween, è certamente la zucca intagliata. Essa nasce da un’oscura e antica leggenda, che ha a che fare addirittura col diavolo. Ma cosa narra la tenebrosa leggenda di Jack’0’Lantern?

La leggenda di Jack'O'Lantern....

Chi è Jack’o’Lantern, l’uomo che osò sfidare il diavolo? Dalla sua leggenda ha origine  la storia della zucca di Halloween.
“Lascia che Jack’o’Lantern proietti nel buio una luce dalle tonalità soffuse e dorate. Così trafiggerà il velo del futuro e mostrerà qual è il destino che tiene in serbo per te “.
Cit. Autore sconosciuto

La più antica è una vecchia leggenda irlandese, ovvero il racconto popolare di Stingy Jack e il diavolo.  

La storia parla di un ubriacone di nome Jack che riuscì in modo subdolo ad ingannare il Diavolo, costringendolo a rinunciare per sempre a possedere la sua anima di peccatore. Quando il vecchio Jack morì, però, il patto estorto al Diavolo non gli permise di entrare all’Inferno, l’unico luogo a cui era destinato, costringendo la sua anima a un eterno vagare nel nulla. Il Diavolo allora gli gettò dall’Inferno un tizzone infuocato, che sarebbe sempre rimasto acceso per aiutare Jack a trovare la sua strada attraverso il buio eterno. Jack, triste e solo, intagliò una rapa (che sarebbe poi diventata una zucca) per contenere e trasportare il tizzone acceso e avere una lanterna che gli facesse luce e compagnia lungo il suo cammino senza meta.
La leggenda di Jack’o’Lantern fa parte del folclore popolare dell’Irlanda.
La tradizione voleva che questa lanterna venisse collocata sulla soglia di casa per tutta la durata di Halloween, la notte in cui gli spiriti escono dalle loro tombe. Quando arrivarono in America, gli irlandesi, al posto delle rape, iniziarono a intagliare le zucche, dopo essersi resi conto che erano più morbide e facili da lavorare, e che nel nuovo continente erano molto più abbondanti.

I SIMBOLI DI HALLOWEEN

I colori nero e arancione:  Il NERO è il colore usato da molte streghe, non per il motivo che tutti pensano, bensì per la sua abilità di ostacolare e addirittura annullare il maligno, e di assorbire a neutralizzare energie negative. 
Il NERO è anche il colore sacro delle deità pagane che governano il mondo dei morti.  
L'ARANCIO essendo il colore delle zucche e delle foglie d'autunno, evoca lo spirito delle stagione. Insieme questi due colori creano uno spirito è ricco di leggende, tradizioni, magia e mistero.

Pipistrello:  I pipistrelli sono stati associati alle streghe durante il Medioevo, quando si credeva che le streghe fossero aiutate da demoni in forma di animali.  Quando le streghe divennero fortemente associate ad Halloween, anche i pipistrelli lo divennero. Oggi i pipistrelli sono ancora temuti in molte parti del mondo, e in molti li credono ancora "creature del demonio".

Scheletri e fantasmi: Sono la diretta associazione tra Halloween e la morte/rinascita. Il Neopaganesimo e il Wicca li vede come simboli di reincarnazione. In queste religioni la morte non è vista come una fine ma come una parte del ciclo perpetuo di nascita, morte e rinascita. Le streghe li utilizzano per tenere lontano gli spiriti maligni.

Gatti neri: Per molte persone sono creature sinistre portatrici di sfortuna. Il gatto era venerato in Egitto, dove la dea Baset aveva forma di testa di gatto (e i gatti erano creature sacre). Durante il Medioevo il gatto nero divenne simbolo del diavolo. 
Gufo: Nel Medioevo si credeva che nella notte di Halloween, demoni in forma di gufi viaggiassero assieme alle streghe e ai loro gatti a bordo di manici di scopa per andare al Sabba delle Streghe. Anche nell'antica Roma il gufo era uccello di malaugurio: era infatti chiamato STRIX dai Romani, parola che significa STREGA). Al contrario pero', gli antichi Greci lo ritenevano un uccello sacro, accompagnatore di Atena - la dea della saggezza e patrona della città di Atene. Ecco perchè il gufo è anche definito un uccello "vecchio e saggio". Inoltre gli Indiani d'America credevano che il gufo fosse il messaggero dei morti.

Ragno: Anche i ragni furono associati alle streghe durante il Medioevo. La superstizione vuole che il ragno sia portatore di energia negativa, capace di fare del male a uomini e animali anche solo con la presenza. Eppure, per molte streghe dell'età moderna il ragno è simbolo di fortuna e ricchezza. Gli Sciamani lo considerano simbolo di fortuna.






          Fonte: Halloween.it🎃


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