Il Natale di Biancaneve...

Tutti noi conosciamo la favola di Biancaneve... ma sapevate che anche lei ha festeggiato il Natale con i sette nani?

Biancaneve viveva ormai già da qualche tempo nella casetta del bosco con i sette nanetti.
Proprio cosi! Non se ne andò subito, ma vi rimase un po' prima che la matrigna cattiva la ritrovasse.
Accanto alla casetta dei nani c'era un'altra casa, più grande, adatta alla bella Biancaneve, in cui vi si stabilì per qualche tempo.
Trascorreva le sue giornate tenendo in ordine la casa, preparando il cibo per i nanetti, curando le faccende domestiche, mentre i nanetti andavano al lavoro nella miniera di diamanti.
I giorni trascorrevano, così pure le stagioni e arrivò l'inverno.
Ed ecco il giorno di Natale.
Biancaneve avrebbe voluto fare un regalo ai nanetti. Ma cosa poteva regalar loro?
Voleva fare un regalo adatto a ciascuno, secondo i loro gusti.
Aveva tante idee, ma non riusciva a trovare nulla di adatto.
A chi avrebbe potuto chiedere consiglio?
Nel bosco c'era un leprotto, famoso per la sua saggezza e la sua sapienza. Infatti con le sue grandi orecchie, ascoltava chi si rivolgeva a lui e rispondeva adeguatamente.
Tuttavia, questo leprotto aveva una particolare caratteristica: accompagnava i suoi pensieri con la battuta di una zampetta.
Ciò significava che la soluzione del problema era vicina.
Biancaneve si rivolse a lui e decise di ascoltare e seguire i suoi suggerimenti.

Intanto Biancaneve addobbò un bell'albero, che si trovava di fianco alla casetta. Gli appese vari ornamenti, le luci, la stella su in cima e, ai piedi dell'albero i doni.
Uno per ciascuno.
Incredibile lo stupore dei nanetti quando, al ritorno dalla miniera, videro tutti quegli addobbi e l'albero di Natale.
Biancaneve raccomandò loro di non aprire assolutamente i doni prima che scoccasse la mezzanotte.
I sette nani, ubbidienti, consumarono allegramente l'ottima cena preparata da Biancaneve e poi subito a letto a riposarsi un po', per essere svegli a mezzanotte.
Allo scoccare della mezzanotte una campanella sveglio' i nanetti che spinti dall'entusiasmo e dalla curiosità si precipitarono tutti accanto all'albero per aprire, a turno, il proprio dono.



Per primo si avvicinò Dotto
Il suo dono era una bella chitarra, dato che aveva sempre desiderato accompagnare i suoi fratellini durante i momenti di svago.


Poi toccò a Gongolo

Per lui, sempre allegro e scherzare, niente di meglio che trovarsi un organetto da suonare a più non posso.


Ed ecco il turno di Eolo

A lui toccò un sacco pieno di ariette musicali da rallegrare gli amici.


Cucciolo, il più piccino, allungava il musetto per scoprire il suo dono.

era un piattino con bacchetta. Quanto lo desiderava.


Poi toccò a Brontolo

Come al solito, sempre imbronciato, rimuginava già tra sé: "Tanto so già che per me non ci sarà niente...."
Invece nel suo pacco c'erano tanti dolcetti e caramelle a forma di pietruzze.
Così veniva soddisfatta la sua golosità e le pietre simboleggiavano le sue proteste e lamentele.


Era il turno di Mammolo.

Mammolo era sempre molto timido, ma in questo caso la curiosità prevalse sulla timidezza e scoprì il suo dono: era un'armonica, con la quale poteva farsi sentire senza timidezza e così accompagnare i suoi fratelli.


Infine arrivò Pisolo, sempre in ritardo per i suoi soliti sonnellini. E nel suo pacco? Cosa c'era?

Una sveglia squillante affinchè si svegliasse in orario e non arrivasse piu' in ritardo.


Quella notte i sette nani erano molto felici: non sapevano più come fare per esprimere la loro felicità e gratitudine a Biancaneve.



      




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