Il Re Leone:simboli e curiosità

Il 1994 è stato un anno particolarmente produttivo per il cinema: basti pensare a Pulp fiction, Forrest Gump, Le ali della libertà, il postino, Vento di passioni, il corvo, True lies e molti altri! Tutti conoscono almeno una frase di questi celebri film! ma se vi chiedessi di pensare ad un film tratto da un'opera di William Shakespeare il primo a cui tutti pensereste sarebbe "Romeo e Giulietta", lo so!  eppure per chi come me è cresciuto nella magica epoca delle VHS Disney, ce n'è un altro! che avrete anzi abbiamo visto e rivisto decine di volte: eh si amici, perché "Il Re Leone" altro non è che la tragedia shakespeariana di Amleto. 

La tragedia Shakespeariana 

Analizziamola velocemente.
Amleto è la storia di un principe destinato al trono di Danimarca, la cui vita è segnata dalla morte del padre — sovrano del regno — assassinato dal fratello, che ne usurpa la corona e sposa la regina vedova.

Nel parallelismo Disney:
  • Simba è Amleto;
  • Mufasa, il padre defunto e saggio sovrano, è il corrispettivo del re;
  • Scar, lo zio traditore, è Claudio;
  • Sarabi, la madre di Simba, rappresenta Gertrude;
  • Timon e Pumbaa ricordano i cortigiani Rosencrantz e Guildenstern, che nella tragedia accompagnano Amleto e forniscono momenti di ironia e alleggerimento.
Cambia l’ambientazione, dal castello di Helsingor ai caldi colori della Savana, ma i ruoli restano pressoché invariati: le merlature del castello diventano la maestosa Rupe dei Re.

Come Amleto, anche Simba ritarda la sua vendetta, tormentato dal senso di colpa e dal dubbio. Nella sceneggiatura originale de Il Re Leone era prevista una scena in cui Scar cercava di fare di Nala la sua compagna, un chiaro riferimento al matrimonio tra Claudio e Gertrude. La sequenza fu eliminata poiché ritenuta inadatta al pubblico infantile, oltre che per la grande differenza d’età tra i due personaggi.


 Macbeth, Romeo e Giulietta e altri echi shakespeariani

Ma... un momento! Se osserviamo con attenzione, troviamo anche tracce di altri drammi di Shakespeare.
Il Re Leone contiene infatti elementi di Macbeth: la sete di potere, l’ambizione distruttiva e la caduta morale di chi desidera il trono a ogni costo.
Scar, inizialmente, non mira a uccidere Mufasa ma Simba: il suo primo tentativo — fallito grazie all’intervento di Mufasa — avviene nel cimitero degli elefanti. Solo dopo, spinto dall’avidità, decide di eliminare entrambi. È la stessa ambizione cieca che muove Macbeth e Lady Macbeth verso il regicidio.

E se ci spostiamo nel sequel, Il Re Leone II – Il regno di Simba, troviamo un’altra eco shakespeariana: la storia di Kiara e Kovu richiama direttamente Romeo e Giulietta. Due giovani amanti appartenenti a famiglie rivali, i leoni del regno di Simba e gli esiliati seguaci di Scar, cercano di superare l’odio ereditato dai genitori. Naturalmente, in pieno stile Disney, il finale è positivo: niente veleno o pugnali, ma riconciliazione, rinascita e tanti brani da cantare .

 Un film senza tempo

Il Re Leone è stato un successo straordinario nel 1994, capace di commuovere adulti e bambini, facendoci ridere con Hakuna Matata e piangere per la morte di Mufasa.
Una storia di crescita, perdita e riscatto: il bene trionfa, la vita si rinnova e la ruota del destino continua a girare.

Simbologia nei secoli 

Tuttavia, in mezzo a questo intreccio di amore, amicizia, intrighi e rinascita, c’è molto di più. Il Re Leone non è solo una storia strappalacrime, ma un film pregno di simbologia antica, che affonda le radici nelle culture del passato.

Il leone, simbolo del Sole

Nella simbologia egizia, il leone è emblema di forza e regalità, ma anche simbolo del Sole: la criniera richiama i raggi solari, e la costellazione del Leone segna il solstizio d’estate fin dai  babilonesi.
Nella mitologia greca, il Leone è legato alla figura di Eracle (Ercole), che sconfisse il Leone di Nemea, incarnazione della forza selvaggia.
Il titolo Re Leone, dunque, può essere letto anche come “Re Sole”, ossia principio di vita e di potere.

Il parallelo con la mitologia egizia

In chiave simbolica:
  • Mufasa rappresenta Osiride, dio della vita e della regalità;
  • Sarabi, la leonessa e madre, incarna Iside, dea della fertilità e della maternità;
  • Simba è Horus, il figlio destinato a vendicare il padre e riportare la luce;
  • Scar è Seth, dio del caos e dell’oscurità, geloso del fratello;
  • Rafiki, il saggio mandrillo, è assimilabile a Thot, dio della conoscenza e della saggezza.
La criniera scura di Scar, come le tonalità cupe che lo circondano, richiama il dominio delle tenebre e della distruzione portata dal caos di Seth.

L’alba del nuovo sole

Il film si apre con il battesimo del principino, Simba. Si sta festeggiando dunque la nascita del (nuovo) Sole.

Simba cresce e poco dopo, nuovamente al sorgere del Sole, sveglia suo padre per scoprire le terre del regno. Qui è presente un mini-dialogo tra Mufasa e Sarabi, che sicuramente ricorderete.
Sarabi: "Tuo figlio è sveglio"
Mufasa: “Lo sai che prima dell’alba è tuo figlio”.
  
si può leggere un riferimento al dualismo Sole–Luna (Iside e Osiride): la madre lunare domina la notte, il padre solare il giorno.
 
E poi il celebre discorso: “Guarda Simba, tutto ciò che è illuminato dal Sole è il nostro regno. Il periodo di reggenza di un re sorge e tramonta come il Sole. Un giorno, Simba, il Sole tramonterà su tuo padre e sorgerà con te, come nuovo re”. Mufasa spiega a Simba la successione al trono, la sua iniziazione e i confini del regno. È la lezione del ciclo eterno, il "Cerchio della vita": ogni regno, come il Sole, sorge e tramonta.

La morte di Mufasa

Tutti ricordiamo la straziante morte di Mufasa. Ma, a livello simbolico, il sacrificio del re serve a permettere la rinascita del figlio.
Nel mito egizio, Osiride viene ucciso da Seth, che lo rinchiude in un sarcofago e lo getta nel Nilo. Dopo la sua morte, Iside ne ritrova il corpo e, grazie ai suoi poteri, permette al figlio Horus (Simba) di nascere e crescere.
Simba, come Horus, si allontana dal regno, cresce lontano dal dolore e, una volta adulto, torna per riconquistare il trono e riportare la luce.

Guidato da Rafiki/Thot, ritrova la connessione spirituale con il padre attraverso l’acqua — specchio tra mondo terreno e ultraterreno — e in quel momento comprende grazie alle parole di Rafiki: “Lui vive in te.”

Critiche e processi 

Il film ha ricevuto diverse critiche a causa di presunti messaggi subliminali inseriti nel lungometraggio.
Tanto è vero che nel 2004, la Disney ha sborsato 70 milioni di dollari per porre fine ad un processo che la chiamava in causa per satanismo, distribuzione di immagini pornografiche ed istigazione alla cocaina, i quali emergevano attraverso uno sguardo attento dei loro film di animazione. Ed anche Il Re Leone è stato oggetto di tali accuse, tanto da finire nel mirino per una presunta scritta apparsa sul cielo stellato identificata da un bambino newyorchese di quattro anni. Scritta che secondo il fanciullo recitava SEX, smentita da Tom Sito, disegnatore e scrittore del film, il quale disse a gran voce di trattarsi di SFX, ossia effetti speciali
"Messaggi" non troppo adatti a dei bambini sarebbero presenti, secondo alcuni, anche nella locandina del film, in cui naso e fronte del leone rappresenterebbero, invece, il lato B di una donna.

Ci sono numerose analogie tra Il Re Leone e Kimba – Il leone bianco, l’anime tratto dal manga di Osamu Tezuka pubblicato dal 1950 al 1954. Tant'è che Matthew Broderick, voce originale di Simba, ha creduto per un attimo che stesse lavorando al remake della serie animata nipponica. La Disney, ancora oggi, smentisce il plagio sostenendo che tutte le somiglianze con il cartone giapponese sono puramente casuali.
 

Curiosità 

  • Luogo iconico è la Rupe dei Re, dove Mufasa annuncia la nascita di Simba e dove quest’ultimo alla fine del film affronta Scar. Il regista Roger Alles ha raccontato di un viaggio in Kenya che aveva l’obiettivo cogliere le atmosfere del Paese e renderle poi al meglio nel cartone, e ha spiegato che la Rupe dei Re non è un luogo preciso, è stata modellata utilizzando panorami diversi: “L’ha inventata un artista di Burbank” .
  • Come in moltissimi altri film della Disney, i disegnatori  hanno inserito il classico easter egg con il simbolo degli studios, ovvero Mickey Mouse. In una scena del cartone appare un piccolo scarabeo giallo che sul dorso ha la sagoma delle orecchie di Topolino .
  • Il team creativo ha condotto negli studi Disney leoni e cuccioli veri per studiarne i movimenti insieme all’esperto Jim Fowler, conduttore del programma televisivo Wild Kingdom.
  • Una delle scene più impegnative da realizzare fu quella degli gnu che corrono nel crepaccio, sequenza che culmina con la morte di Mufasa come conseguenza del diabolico piano di Scar per prendere il potere. Gli animatori ci misero quasi due anni a realizzare graficamente questo momento - lungo meno di tre minuti - uno dei più intensi e tesi del film.
  • Il compositore tedesco Hans Zimmer, in un primo momento, esitò all'idea di lavorare in un film d’animazione. Per fortuna, cambiò idea. Raccontò di essersi ispirato al sound africano e al maestro Ennio Morricone, in particolare, alla colonna sonora di C'era una volta in America.
  • Uno dei personaggi più amati de Il Re Leone è Rafiki, il consigliere di Mufasa. Inizialmente pensato per incarnare la figura del saggio, si è poi trasformato in un momento preciso:  “Penso sia stato quando eravamo a Londra a registrare e camminavamo per strada, Rob e Roger hanno visto questo senzatetto per strada che ballava con una specie di tazza davanti a sé e Roger ha detto ‘Ecco come dovrebbe essere Rafiki! Una cosa folle e piena di energia’”, ha raccontato il produttore Don Hahn .
  • La cicatrice sull’occhio sinistro del perfido zio è un omaggio a "Tony Montana" di Al Pacino in Scarface .

 Teorie

Nel film d'animazione uscito nel 1994, c'è un piccolo dettaglio che non sembra trovare spiegazione: che fine fa il corpo di Mufasa? Ci viene mostrata la sua morte, ma non che fine facciano i suoi resti; di recente un utente di TikTok ha formulato una teoria in merito, alquanto inquietante.
Scar che si è impadronito del Regno con la sua banda di iene mentre il consigliere di Mufasa, Zazu, è tenuto prigioniero all'interno della cassa toracica di resti scheletrici.
A un certo punto Scar, giocando con un teschio e "sfruttando" Zazu, canta la canzone delle noci di cocco. Cercando in rete, si scopre che il teschio mostrato nel film corrisponde a un teschio di leone e che, a quanto pare, gli unici animali reali che mangiano i leoni sono… i leoni stessi. Così giunge alla conclusione che il corpo di Mufasa sia stato mangiato nientemeno che da suo fratello.
 
Alla fine Simba ritorna alla rupe dei re, poiché come disse Mufasa "Tu sei mio figlio, e l'unico vero Re"...

Il Re Leone è dunque molto più di un capolavoro d’animazione: è una parabola universale sul ciclo della vita, un ponte tra Shakespeare e l’antico Egitto, tra tragedia e rinascita.
Un racconto che, a trent’anni dalla sua uscita, continua a insegnarci che il vero coraggio non è non avere paura, ma trovare la forza di tornare.
 
 
Purtroppo l'era del VHS è passata, ma credo che andrò a rivederlo per la 300esima (credo).
 
Con questo film probabilmente consacriamo ufficialmente la maratona film Disney di Natale
Ti aspetto ancora per altre interessanti novità
 
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5 fantastici stili per il tuo Natale🎄

Il Natale è per molti il periodo più magico dell’anno: profumo di dolcetti appena sfornati, lucine che danzano ovunque e quella meravigliosa attesa di scartare i regali sotto l’albero. 
Se anche tu ami questa atmosfera, oggi ti accompagno tra idee di stile semplici ma d’effetto per rendere la tua casa ancora più accogliente e scintillante.

Classic Christmas: il fascino delle tradizioni

Lo stile Classic Christmas è un grande abbraccio fatto di colori caldi, luci dorate e dettagli senza tempo.
Rosso, oro e un tocco di verde sono i protagonisti assoluti: pensa a cuscini in tartan, il tessuto natalizio per eccellenza, e a una ghirlanda con bacche rosse e rametti di abete che accoglie i tuoi ospiti fin dalla porta.
Per la tavola, invece, lascia che la tradizione si vesta di eleganza:
una tovaglia scozzese o rossa con dettagli oro o bianchi, un centrotavola con rami di abete e candele lunghe, e magari un tocco personale con palline dell’albero usate come segnaposto — piccole idee che fanno davvero la differenza.
 
 

Scandi Christmas: proprio come nei film

 
Il Natale come l’abbiamo visto in tanti film (proprio come l’immancabile Kevin McCallister) è fatto di omini di pan di zenzero, casette profumate e un grande abete verde carico di decorazioni bianche e rosse.
Lo stile Scandi Christmas riprende proprio questa atmosfera: addobbi ispirati ai ricami tirolesi bianchi su sfondo rosso, calze della Befana con impunture da appendere al caminetto, personaggi natalizi di ogni dimensione per decorare ingressi e angoli da valorizzare (Babbo Natale, Schiaccianoci, bastoncini di zucchero....)
Su un tappeto bianco, futon rossi rendono il soggiorno accogliente e perfetto per il momento più atteso: scartare i regali.
Se il ricamo tirolese non fa per te, punta semplicemente su due colori principali: bianco e rosso, per un effetto elegante e senza tempo.


Snow Christmas: la magia del Bianco Natale

 
Per chi ama l’atmosfera fresca e luminosa della neve, c’è lo stile Snow Christmas: decorazioni nei toni dell’argento, dell’azzurro e del bianco.
Il ghiaccio e gli animali delle regioni artiche ispirano questo look invernale, reso ancora più suggestivo da tocchi di rame, marrone o qualche bacca rossa per creare il giusto contrasto.
Puoi optare per un albero bianco con luci calde e ornamenti azzurri, oppure per un albero tradizionale con decorazioni bianche e argentate: l’effetto sarà comunque un vero Bianco Natale.

 👉Trova lo stile natalizio che ti rappresenta ✨

Glam Christmas: come una regina

 
Vuoi un tocco più sofisticato? Prova lo stile Glam Christmas: oro e bianco diventano protagonisti di un’atmosfera elegante e luminosa.
Aggiungi cuscini dorati, tende leggere color oro e dettagli raffinati per impreziosire il soggiorno.
Un albero innevato con decorazioni oro e argento completerà il look Frosted, perfetto per chi ama un fascino regale e un restyling natalizio d’effetto.
 
 

Magically Christmas: polvere di fata

 
Infine, per i sognatori, c’è il Magical Christmas: un mondo fatato nei toni del rosa pastello, crema, oro e borgogna.
Ispirato a fate, elfi e principesse, questo stile unisce romanticismo e magia. Le decorazioni leggere e luminose rendono ogni ambiente dolce come una favola.
 
 
 
 

Che tu scelga un Natale nordico, innevato o pieno di scintillii dorati, l’importante è che parli di te.
Io ho già deciso di lasciarmi conquistare dal luccichio della tradizione, i colori rosso e oro saranno i protagonisti del mio Natale (e forse anche da un paio di decorazioni in più, ma non ditelo a nessuno 😄)
 

Quale stile rispecchia il tuo Natale? 

👉 Raccontacelo nei commenti


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Consigli pratici per il tuo albero di Natale...

Le festività più attese dell’anno non sarebbero così magiche senza il protagonista assoluto della casa: l’albero di Natale. È lui a regalare calore, luce e atmosfera, a far tornare tutti un po’ bambini, mentre lo si addobba insieme tra risate e profumo di dolci.

Oggi puoi scegliere tra una vasta gamma di alberi di Natale artificiali, perfetti per ogni esigenza di gusto, spazio e praticità. Se ami l’effetto realistico e vuoi un risultato duraturo nel tempo, l’albero artificiale è la soluzione ideale: mantiene intatta la sua bellezza anno dopo anno, senza rinunce alla magia natalizia.

Albero di Natale artificiale: ecco tutti i vantaggi

Perché scegliere un albero finto invece di uno vero?
L’albero naturale ha il suo fascino — soprattutto per il profumo — ma richiede cure continue e, una volta seccato, va smaltito. Quello artificiale, invece, è più economico, pratico e riutilizzabile. È facile da montare, da riporre e disponibile in mille varianti di forma e colore.

Il colore giusto per te

Verde classico – Perfetto per chi ama la tradizione. Le sfumature, dal verde chiaro al verde bosco, permettono di sbizzarrirti con gli addobbi e creare l’albero che più ti rappresenta.

Bianco effetto neve o fioccato – Ideale per un tocco elegante e luminoso. Questi alberi innevati sono già scenografici anche senza troppe decorazioni.

Semi addobbati – Con pigne, agrifogli e bacche colorate, sono pronti in pochi minuti: ti basteranno solo le luci per completare la magia.

👉QUI per una vasta selezione Amazon di alberi di Natale 

PVC o Polietilene (PE)?

Il materiale fa la differenza.
Gli alberi in PVC sono economici e resistenti, ma dall’aspetto meno realistico.
Quelli in polietilene (PE), invece, offrono l’effetto “real feel”: rami tridimensionali e aghi che sembrano veri. Esistono anche versioni miste, con rami esterni in PE e interni in PVC, per un perfetto equilibrio tra realismo e convenienza.

Folto è più bello!

Un albero ricco di rami appare più armonioso e realistico. Controlla sempre il numero di punte: maggiore è il numero, più l’albero sarà folto.
Suggerimento: scegli alberi con almeno 20 punte per centimetro d’altezza per un effetto pieno e naturale.

📏Le dimensioni contano!😂

Prima di acquistare, misura bene lo spazio a disposizione.
Lascia almeno 50 cm tra la punta e il soffitto e assicurati che l’albero non intralci il passaggio (per qualsiasi situazione: pulizie, bambini , emergenze).

Per spazi piccoli, opta per un mini o medium tree, più snello e facile da gestire: perfetto per ingressi, corridoi o angoli stretti.

🪵 La base: nascosta o in mostra?

Alcuni alberi hanno i rami che arrivano fino a terra, altri lasciano visibile la base.
Nel primo caso, l’effetto è scenografico; nel secondo, puoi divertirti a coprire il piedistallo con tessuti, carta colorata o neve artificiale, creando un angolo decorativo dove disporre i regali.

Il montaggio dell'albero di Natale

Gli alberi con innesto a baionetta offrono un effetto realistico ma richiedono più tempo per l’apertura dei rami.
Quelli con rami a ombrello si montano in pochi minuti e sono perfetti se vuoi praticità. Esistono anche versioni auto-montanti, che si aprono da sole una volta estratte dalla scatola.

Come addobbare l'albero di Natale
 

💡 Le luci di Natale: l’anima dell’albero

Le luci sono il cuore dell’atmosfera natalizia. Scegli il tono che preferisci — caldo per un effetto accogliente, freddo o multicolor per uno stile moderno — e abbina il filo al colore dei rami.

Ecco qualche riferimento utile:
  • Alberi fino a 120 cm → 180 LED (7,5 m)
  • Alberi di 150 cm → 300 LED (12,5 m)
  • Alberi di 180 cm → 300–1000 LED (18–20 m)
  • Alberi oltre 200 cm → 20–34 m di luci
👉 QUI per le migliori offerte Amazon su Illuminazione

Le luci LED sono la scelta migliore: durano di più, non scaldano e consumano pochissimo.
 

Gli addobbi🎀


Gli addobbi natalizi per l’albero sono infiniti e variegati. Ecco alcuni consigli per un risultato armonioso:

Disposizione: Appendi gli addobbi in modo casuale, evitando linee rette orizzontali o verticali.
  • Dimensioni: Distribuisci gli addobbi di diverse dimensioni su tutta l'altezza dell'albero, senza seguire una regola rigida. Naturalmente non esistono regole, ma l'ideale sarebbe mantenere un certo equilibrio (Sui rami più alti o alberi piccoli, lascia spazio alla leggerezza: evita addobbi troppo grandi e lascia che l’albero respiri magia)🎄
  • Profondità: Colloca gli addobbi su tutta la lunghezza dei rami, non solo sulla punta, per sfruttare la profondità dell'albero.
  • Colori: Scegli i colori che preferisci, ma cerca di mantenere uno stile coerente. Io adoro il classico rosso e oro, con un leggero tocco di bianco e argento.
  • Mix di ornamenti: Combina palline con altri ornamenti come renne, fiocchi e fiori, ma senza esagerare.
  • Puntale: Per fissare il puntale in cima, usa una canna di plastica o un filo da elettricista per mantenerlo dritto.

Che sia grande o piccolo, realistico o innevato, l’importante è che il tuo albero di Natale rifletta la tua personalità e diffonda calore in ogni angolo di casa.
E ora tocca a te: come sarà il tuo albero quest’anno? 🎄


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Raccolte d'Autunno




ALBERI D'AUTUNNO

Alberi d'autunno
quante foglie son cadute
la notte scorsa!
Pare che gli alberi 
si siano girati sottosopra            
e abbiano adesso
la chioma in terra 
e le radici in cielo.
*Juan Ramon Jimenez*


RIFLESSI
Come una foglia d'autunno mi sento,
gracile, tremo, vibrato dal vento,
non voglio cadere, non voglio soffrire
mi aggrappo a te Vita, voglio Vivere.
Oh come ricordo quei giorni lontani,
nel dolce fulgor della mia gioventü,
io avevo tutto in quel tempo d'oro
io avevo tu e c'eri anche tu!
Ora ricordo quei giorni lontani,
ora sono agrappato quaggiu,
ora aspetto che venga quel vento
che come turbine mi porterà su!
*Estelio N. Maniago*   

         


AUTUNNO
Foglie d'autunno dai mille colori,
cadono piano
senza fare rumori,
di forme diverse e colori cangianti
come tappeti si posan davanti,
al  colpo di vento si staccan
dei rami, volteggian leggiadre
sull'umile prato,
che spoglio di fiori si presta contento
che almeno le foglie gli faccian 
da manto.
*Mario Rovati*  

PENSIERI D'AUTUNNO
Autunno insaguina le viti
e gli ultimi grappoli indora.
Una dolce calma vien dalla campagna.
Tutto è sereno intorno,
è forse ancora estate?
No, grigio è il mare di spuma che imbianca la riva.
Non rondini, ma foglie volano nel cielo...
*Anna T. Manzolli*    
VENDEMMIA
Botti a lungo annacquate.
Reti su vigneti opulenti             
a parar avide imbeccate.           
Botti cadenzati, strategici.
Colori cangianti
da fucina silente.
Anche tu, artefice tradizionalista,
sgrani i tuoi soli grappoli
in un mastello di legno buono,
in compagnia di nugoli d'api tra le dita, 
in vicendevole rispettoso esistere.
*Annamaria Bettinelli*



*Ognuno di noi vorrebbe sapere che cosa, nella pallida sera, si dicono gli uccelli, vorrebbe camminare nel giardino d'oro delle stelle. Al Poeta i segreti della Natura sono svelati da un'amica fata.*
 AUTUNNALE
Nelle pallide sere
nubi tranquille vanno 
per il cielo azzurro; sopra mani ardenti
fronti pensose posano. Ah, i sospiri!
Ah, i dolci sogni! Ah, le intime tristezze!
Polvere d'oro fluttua nell'aria
e tra loro si scorgono
pupille umide e tenere, bocche inondate di sorrisi, crespe
capigliature,
dita di rosa a lungo carezzevoli.

Nelle pallide sere
mi racconta un'amica
fata segrete storie
colme di poesia:
mi narra cio che cantano
gli  uccelli, cio che recano le brezze,
che cosa vaga nella nebbia, quello 
che le fanciulle sognano.

Una volta sentii di una infinita
sete il tormento. All'amorosa fata
allora dissi:"Voglio avere nell'anima 
una profonda ispirazione, grande,
vasta: calore, luce, aroma, Vita".
E lei mi disse: "Vieni", con l'accento
col quale un'arpa parlerebbe. Ed era 
un divino linguaggio di speranza.
Sete dell'ideale!
Sulla cima
d'un monte
mezzanotte, 
la fata mi moströ le stelle accese.
*Ruben Dario*




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